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L’attività della bilateralità nel terziario è in aumento

Comunicati Stampa

L’attività della bilateralità nel terziario è in aumento: crescono le politiche attive per lavoratori e aziende. Si fa largo una nuova cultura di “welfare”. Erogati circa 400 mila euro di “contributi” in un semestre

Quasi 400 mila euro di contributi per attuare politiche attive dedicate alle piccole e medie imprese del terziario e del turismo ed ai loro dipendenti, per oltre 800 pratiche risolte ed evase. Il tutto solo nel primo semestre del 2023. È questo il primo consuntivo di EBiCom e di EBT Treviso, gli Enti Bilaterali del terziario e del turismo trevigiani (costituiti da Unione provinciale Confcommercio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil) che nel bilancio pre-ferie di questo primo anno di ripresa post Covid evidenzia indicatori di grande rilievo.

Per le aziende, i contributi (oltre 90 mila divisi in vari sussidi) sono stati destinati al supporto dell’occupazione, all’agevolazione del congedo maternità, alla sicurezza sul lavoro, ovvero al contributo per la stesura o l’aggiornamento del DVR, alla sorveglianza sanitaria.

Per i lavoratori e le lavoratrici del terziario e del turismo ci sono state molte domande (in totale oltre 500 per un erogato di oltre 230 mila euro) per contributi e sussidi volti al supporto della conciliazione lavoro famiglia: contributi per asilo nido e materna, attività sportive, tasse universitarie, protesi oculistiche dei figli a carico, cui si aggiunge il bonus energia, la novità 2022-23, emersa a seguito del caro bollette. Ben 260 lavoratori (per un totale di circa 52 mila euro) hanno chiesto il sussidio per il pagamento delle bollette dell’energia (fino a 200 euro per bollette di luce e gas per un ISEE fino a 24 mila euro).

In sintesi: gli indicatori del welfare espresso dalla bilateralità indicano chiaramente che le piccole aziende hanno bisogno di incentivi per stabilizzare l’occupazione e prova ne è il contributo, una sorta di “dote”, riconosciuto alle aziende che assumono (a tempo determinato o indeterminato) lavoratori/lavoratrici percettori di NASPI o altri ammortizzatori sociali ottenendo un “bonus” che varia dal 30% al 40% dell’indennità mensile erogata dall’INPS. Ma anche il contributo per la sorveglianza sanitaria e quello riconosciuto per la stesura o l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei rischi sono indicatori di bisogni delle aziende e della volontà di perseguire la promozione della salute e della sicurezza. Per esemplificare, 250 euro di contributo, pari al 50% della spesa sostenuta per la stesura o l’aggiornamento del DVR (documento valutazione rischi), cui si aggiungono ulteriori 100 euro per iniziative volte al contrasto della violenza di genere nei luoghi di lavoro, possono essere significativi nei bilanci delle imprese.

Sul fronte lavoratori/lavoratrici, se era prevedibile, visto il salasso bollette, il “successo” del bonus energia, risulta molto interessante la novità 2023, ovvero il contributo erogato per l’attività sportiva del lavoratore stesso e anche dei figli a carico. Anche in questo caso fino a 300 euro per nucleo familiare possono fare la differenza in un bilancio famigliare che si trova a gestire spese scolastiche ed attività sportive di uno o più figli.

I COMMENTI

ADRIANO BORDIGNON (PRESIDENTE) SUSSIDI E INCENTIVI POSSONO “FARE LA DIFFERENZA”

“Siamo molto soddisfatti dell’andamento 2023; si sta facendo largo, sia tra le imprese che tra i lavoratori, una nuova cultura del welfare e le politiche attive, se ben organizzate, distribuite e mirate, stanno dimostrando la massima efficacia in termini di crescita e sviluppo delle piccole e medie imprese, altrimenti escluse da alcuni processi. Stiamo cercando di offrire una grande attenzione anche alle famiglie dei lavoratori consci che la vita familiare e quella lavorativa meritano di sostenersi a vicenda e che un lavoro di qualità permette di sostenere la crescita dei figli e anche un rilancio della natalità. La bilateralità arriva laddove il welfare pubblico non arriva. Il riscontro avuto dalle domande ci dimostra che c’è bisogno di stabilizzare l’occupazione, di trasformare l’ammortizzatore sociale in risorsa, di incrementare la cultura della sicurezza e della salute e soprattutto ci fa capire che la piccola o piccolissima azienda nella bilateralità deve trovare strumenti e risposte rapide ai bisogni effettivi. Per le aziende, molte delle quali, soprattutto in particolari settori che fanno fatica a reperire il personale, questi incentivi per la stabilizzazione dell’occupazione possono davvero “fare la differenza”.

PATRIZIA MANCA (VICEPRESIDENTE): I LAVORATORI E LE LAVORATRICI SONO ALLA RICERCA DI NUOVI EQUILIBRI

“Gli indicatori ed il numero di pratiche rivolte ai dipendenti parlano chiaro. Il mondo del lavoro sta cercando nuovi equilibri e nuove dimensioni, sempre più legate alla dimensione sociale, umana, conciliante del lavoro che si interseca sempre più coi tempi di vita. La bilateralità, nell’erogare i sussidi 2022-2023, ha proprio tenuto conto di questo aspetto ed ha colto il cambiamento, anche generazionale. Investire oggi negli aiuti ai figli, nello sport, nella scuola, nelle spese scolastiche, universitarie, oltre che nell’emergenza bollette significa restituire una nuova idea al lavoro ed allo stipendio, non più improntato solo al binomio sacrificio- guadagno, ma inscindibilmente legato ad un’opportunità di crescita, di sviluppo personale, di qualità della vita per sé e per la propria famiglia”.

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